E’ COSI’ CHE ABBIAMO INIZIATO...
- tuttiicorpisonobelli
- 11 gen 2018
- Tempo di lettura: 2 min
E' passata una settimana e io in realtà non riesco ancora a capire cosa provo davvero. Mi sarebbe piaciuto scrivervelo, provare a descriverlo, spiegarlo, ma non riesco ancora a capirlo, figuriamoci il resto. Una cosa posso dirla però, credo di non aver mai smesso di sorridere, dentro per lo meno e se ci ripenso, sto ancora continuando a sorridere. Ah e mi hanno riferito anche che saltellavo: avete presente quando si dice "saltare dalla gioia"? Ecco, a quanto pare esiste davvero chi lo fa e io ne faccio parte.
La settimana scorsa si è concluso un percorso che con Sofia avevamo iniziato a fine Ottobre, è stata la degna conclusione per le parole che ci eravamo scambiate, la concretizzazione di tutta la fantasia e l'immaginazione che ci avevamo messo.
Pensavo a questo mio non capire e al fatto che alla fine, quello che abbiamo fatto la settimana scorsa, mi sembrava la cosa più semplice e naturale del mondo. Poi ci ho ripensato e di naturale non c'era proprio niente; non perché effettivamente non lo fosse, ma perché non ne siamo abituati, non lo siamo più.
E' stato folle, un qualcosa che andava oltre tutto quello che ci è sempre stato insegnato: la fiducia.
In questi tre mesi credo di aver capito che probabilmente il focus di questo progetto sia proprio la fiducia: quella reciproca tra di noi, quella che vi scambiate con il fotografo, quella che diamo a noi stessi. Ho capito che la fiducia è un qualcosa di assai difficile e raro, che è incredibilmente attuale ed è un bene, da preservare, perché è in via d'estinzione. La si trova in un solo posto: in noi stessi, ma solo quando riusciamo a condividerla con gli altri, diventa davvero ciò che è. Pensavo a questo fiducia che piano piano, mi state ridando, un po' mia e un po' vostra; diversi tipi di fiducia che messi insieme ci aiutano ad andare avanti.
Da questo forse ho capito una cosa, il perché non riesco tuttora a capire cosa provo è perché sotto tutti i punti di vista, è qualcosa che non avevo ancora mai provato. Non so dargli un nome perché è diverso da qualsiasi altro sentimento io abbia provato. Il fatto di non essere per niente abituata alla fiducia e anzi, essere avvezza alla diffidenza e alla delusione, mi portano faccia a faccia con un sentimento completamente nuovo, che magari avevo già provato ma di cui non me ne sono mai resa davvero conto come adesso.
Tuttavia ho sempre trovato che i nomi siano molto important: danno un senso ala realtà, creano ordine nella percezione, delineano e definiscono il tutto. Io non me la sento ancora di dare un nome a questi sentimenti, forse più avanti, forse anche mai, quello che so però è che si avvicinano molto all'idea che ho di felicità.
Avevo iniziato questo progetto con la speranza. Posso dire che ora si continua con le mani sporche di colore, la stanza piena di fiducia e un sentimento che resta ancora senza nome.

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